Nei pasti tipici sardi raramente manca la seconda portata a base di carne cucinata nei più svariati modi.
Essendo una cucina tipica agropastorale troviamo l’arrosto ma anche della buonissima carne bollita o in umido.
Tra i più rinomati secondi piatti, e anche tra i più classici durante le festività,troviamo il tipico porcheddu, è il maialino da latte di circa 4 – 5 kg o di venti giorni al massimo. Viene cotto lentamente allo spiedo o in alcune zone anche su graticole e poi aromatizzato con spezie come mirto e rosmarino tipiche della vegetazione sarda. Dal sapore molto deciso, la carne è tenerissima e si scioglie in bocca mentre la cotenna è croccante e saporita.
Il porcheddu spesso si alterna, in alcuni casi si accompagna, all’arrosto di agnello da latte dalla carne bianca e morbida e da un sapore intenso. Questa carne viene utilizzata anche per la preparazione delle tipiche panadas. Le Panadas sono delle tortine salate farcite con verdure e carne, offerte nei giorni di festa o a persone di un certo riguardo.
Un’altro arrosto molto ricercato oltre all’agnello e alò porcheddu troviamo il capretto. Anche questo viene arrostito allo spiedo e aromatizzato con rosmarino e mirto.
Altra pietanza molto gustosa e protagonista di sagre e feste è il cinghiale. Viene cucinato nei più svariati modi in umido, in agrodolce alla cacciatora, al cannonau. Con il cinghiale si cucinano meravigliosi brasati, stufati si preparano dei deliziosi prosciutti e salsicce, si cucina anche un ottimo ragù.
Le interiora degli animali non vengono sprecate e con esse si preparano altre pietanze come la Cordula e la Trattalia. La Cordula è preparata con intestini di capretto e agnello che vengono intrecciati cucinati allo spiedo oppure in padella con i piselli. La Trattalia è preparata con la coratella di agnello o capretto. Si cucina infilzando alternativamente allo spiedo pezzi di fegato, cuore, polmone e animelle precedentemente cotti e avvolti col peritoneo e poi legato con l’intestino ben lavato e pulito. Anche la trattalia si può cucinare in padella con piselli oppure carciofi.
Un’altra buonissima pietanza è la pecora bollita con cipolle e patate che poi viene servita con pane carasau precedentemente bagnato nel brodo di cottura.
Una specialità nelle tavole sarde è la carne del bue rosso. Il bue rosso è una vacca selvaggia che vive allo stato brado nella zona del Montiferru, nato dall’incrocio fra animali locali e tori di Modicana. Famosissimo per via della gustosa carne rossa e del suo buonissimo latte. Questa carne si cucina arrosto oppure bollita, con l’aggiunta di aromi come timo, origano, menta e finocchietto. Questa carne grazie al suo particolare sapore di presta per la preparazione di polpette e spezzatini.