A poco più di un ora di macchina dal capoluogo sardo, nella pianura del campidano, nel centro sud Sardegna, sorge Sardara, un tranquillo paesino da sempre dedito all’agricoltura.
Oltre un interessante centro storico con numerosi edifici in pietra, il paesino vanta alcuni siti archeologici degni di essere visti. Sardara è conosciuta però principalmente per le sue acque curative: i Romani nell’antichità costruirono bagni termali nel paese e nella vicina località di Santa Maria de Is Acquas.
Dal 2005 Sardara può fregiarsi della bandiera Arancione del Touring Club Italiano, mentre nel 2009 ha ricevuto anche la “Certificazione Herity” sulla qualità della gestione del patrimonio culturale.
Cosa vedere a Sardara
Situato nel centro abitato di Sardara, nell’area della Chiesetta di Sant’Anastasia, è possibile vedere uno fra i monumenti più importanti dell’area: il “tempio a pozzo nuragico”. Il tempio risale al IX-VIII secolo a.C. ed’è uno fra i più antichi e miglior conservati dell’isola.
La presenza inoltre di una trentina di nuraghe nelle area intorno a Sardara testimonia l’importanza della zona nel periodo nuragico. Tra i nuraghe più degni di essere visti vi è senza dubbio il “Nuraghe Arrubiu” visibile lungo il percorso che porta alle terme.
Le terme di Sardara, per le quali la città è rinomata anche tra gli isolani, si trovano in una piccola vallata a circa 2 chilometri dal centro urbano, ai piedi delle rovine del Castello di Monreale. Le mura di questa antica roccaforte che nel XIV secolo segnava il confine tra il Giudicato di Cagliari e quello di Arborea sono ancora visibili.
Oggi nelle Terme di Sardara, dove sorgevano gli antichi edifici delle terme romane del II° secolo a.C., sorgono gli stabilimenti moderni, piacevolmente immersi nel verde della macchia mediterranea, dei pini e e degli eucalipti. Agli inizi del’800 le antiche strutture delle terme romane vennero inglobate nelle nuove costruzioni ma restano ancora visibili nell’ “itinerario antonino”.
Le acque curative della Terme di Sardara che sgorgano tra i 50° e i 68° sono utilizzate per la cura dei disturbi locomotori, della pelle, respiratori e dell’apparato digerente.
Una visita alle antiche terme di Sardara
L’ingresso della struttura è visibile dal parco circostante e superati i gradini, si raggiunge l’ingresso della Hall. A sinistra troviamo l’ingresso alle terme e relativa sala d’attesa, di fronte la reception e a destra la caffetteria. Nelle camere, sempre ben pulite e accoglienti, si troveranno gli asciugamani, cuffiette, prodotti per la pulizia e persino campioncini di crema di bellezza. Ricevuti i pass per le piscine la prima cosa che notate è che sono all’aperto, se la cosa può essere motivo di preoccupazione rasserenatevi. La temperatura dell’acqua naturalmente calda e lo scrosciare delle foglie accarezzate dal vento creano una incredibile sinergia che difficilmente potreste avere in una piscina al coperto.
Anche nei periodi in cui le vasche sono relativamente affollate (comunque mai eccessivamente), non ci sarà alcun disagio perché ciascuno resta nel suo “cantuccio” a rilassarsi in ammollo nell’acqua calda. Anche i bambini vengono costantemente controllati dai bagnini per evitare che si facciano male o che possano recare disturbo con eccessivi schiamazzi.
Se avrete prenotato per tempo, potrete godere di trattamenti con fanghi e massaggi di vario tipo e partecipare a sessioni di fitness con i migliori istruttori certificati.
Se infine avete deciso di mangiare presso la struttura sarete piacevolmente sorpresi di come la questa sia riuscita a tenere la qualità del cibo all’altezza dei trattamenti termali per i quali è rinomata!